L'altro pomeriggio mentre stavo sul treno e tiravo fuori dallo zainetto, o quel che ne resta, la bottiglia d'acqua da 1 L (riempita con acqua di rubinetto) che sono solito portare ogni giorno al lavoro mi sono venute in mente delle riflessioni. Nulla di eccezionale, ma, in questo periodo di magra, volevo condividerle con voi.
Ma veniamo alle riflessioni di cui sopra. Credo di essere l'unico, fra i colleghi di ufficio (e non sono pochi), ad optare per il portarmi l'acqua da casa piuttosto che per comprarla dalle apposite macchinette distributrici.
Ora, se io comprassi, anzichè portarmi l'acqua da casa, le due equivalenti bottigliette di plastica da 0,5 L spenderei circa 0,60 Euro al giorno. Moltiplicati per una settimana fanno 3 Euro. Moltiplicati per un mese fanno circa 12 Euro. Moltiplicati per un anno fanno circa 150 Euro. Vi sembra poco?
Se poi dovessi considerare anche la cifra risparmiata ogniqualvolta andiamo da qualche parte e ci portiamo da casa le bottigliette d'acqua piuttosto che comprare la solita bottiglietta (a prezzo d'oro) in un qualunque bar e ancora quel che risparmiamo bevendo a casa acqua di fonte o di rubinetto, allora la cifra risparmiata aumenta sensibilmente. Non sono in grado (o non mi va) di quantificare, ma quel che conta è il concetto.
E' evidente che, come spiega brillantemente Maurizio Pallante in
questo articolo, bere acqua del rubinetto (o, meglio ancora, presa direttamente alla fonte) evitando così tutti gli sprechi relativi al consumo di carburante per il trasporto delle acque minerali, alla produzione delle bottiglie di plastica (e al loro smaltimento come "rifiuti"), ecc... costituisce una buona pratica di decrescita personale che, come spesso avviene quando si parla di decrescita, si traduce anche in un notevole risparmio economico per chi la persegue!
Anche se forse in questo caso la decrescita non è poi così felice, visto che, dalla mattina che esco da casa al pomeriggio tardo quando sono sulla via del ritorno, l'acqua, con questo caldo, diventa una brodaglia quasi imbevibile... ma, insomma, bisogna anche sapersi accontentare!
Chiaramente tutto il discorso del risparmio economico è un pò fine a se stesso (da un punto di vista della decrescita) se i soldi risparmiati per l'acqua (in questo caso) si spendono per acquistare un altro bene di consumo. Il punto centrale del discorso è che in una società della decrescita la quantità di denaro necessaria per vivere è inferiore, di conseguenza anche i salari sono inferiori (e ovviamente è inferiore anche il tempo da dedicare al lavoro salariato). Tempo liberato dalla gabbia del lavoro salariato che potrebbe (e dovrebbe) essere impiegato per l'autoproduzione di beni e per attività di socializzazione/volontariato.
PS: per chi dovesse essere eventualmente preoccupato della qualità dell'acqua di rubinetto, invito a fare un giretto in rete per scoprire che, in realtà, l'acqua di rubinetto deve, per legge, sottostare a standard qualitativi più severi rispetto alle acque minerali che si trovano in commercio.
il mio medico diceva sempre "se puoi, bevi solo acqua del rubinetto e lascia perdere quelle in bottiglia piene di schifezze!" :D