Oggi mi va di introdurre in qualche modo il tema del veganismo che, purtroppo, nell'ambito delle discussioni sulla decrescita è spesso assente ingiustificato. Si, è vero, si punta spesso il dito sul fatto che i consumi di alimenti di origine animale andrebbero drasticamente diminuiti, per via dell'alto impatto a livello ambientale e di consumo di risorse degli allevamenti animali (sopratutto quelli intensivi), ma raramente si mette invece in evidenza il fatto che la costruzione di una società "altra" e conviviale deve necessariamente (of course, a mio modo di vedere) passare anche per una revisione del rapporto uomo-animale, in cui quest'ultimo è spesso relegato a mera "risorsa".
Trovo quindi che sia necessario, per il movimento per la decrescita felice, fare questo importante salto di qualità e in questo senso sono contento di proporvi la lettura di questo lettera aperta che un mio conterraneo, Filippo Schillaci, indirizza ad uno dei principali esponenti del movimento, Maurizio Pallante.
Di seguito trovate i primi passi della lettera, di cui potete leggere l'intero testo cliccando qui.
Caro Pallante,
ormai da alcuni anni decresco, individualmente, in maniera abbastanza felice; non ancora fino al punto che vorrei ma penso di poter ancora migliorare. Non ho dunque domande di tipo pratico, operativo da porti - magari anche, ma a suo tempo. Vorrei invece andare a monte di ogni considerazione di carattere pratico e perfino della stessa critica dell'economia che è alla base dell'idea di decrescita. Vorrei insomma porre la questione etica, il problema del giusto atteggiamento verso la biosfera, che è poi ciò che mi ha motivato alla mia decrescita personale.
... continua...
Mi sembra di aver già visto una pagina di un blog simile...
http://riboeri.blog.tiscali.it/zg2541122/
Che fai? Mi copi? Devo ammettere che comunque ci hai messo molto di tuo... per cui... :-)))