venerdì, marzo 30, 2007
Agricoltura vegan
Quando si parla di agricoltura, si sente spesso fare riferimento al fatto che, sì, va bene mangiare alimenti esclusivamente vegetali ma che comunque come fertilizzanti è necessario utilizzare concimi di origine animale. Questa è una cosa evidentemente in contrasto con l'etica vegan, perchè presuppone appunto l'utilizzo (e quindi l'allevamento) di animali quantomeno per produrre i concimi di cui si ha bisogno per coltivare i nostri amati vegetali, ma fortunatamente esiste la cosidetta "agricoltura vegan", anche se nel nostro paese non è ancora molto diffusa. Qualche notizia in più in merito la si può trovare nel seguente articolo tratto dal sito www.okara.it:
Il giardinaggio organico è un buon punto di partenza verso la giusta direzione per cercare di salvare la salute del nostro pianeta. Sfortunatamente quando tale metodo di coltura si avvale di elementi provenienti dalla sofferenza animale, non può certo considerarsi una pratica che si prende cura di tutti (intesa come pratica cruelty free).

Il giardinaggio organico generalmente conta su prodotti di origine animale, come sangue e ossa, che vengono usati come fertilizzanti. Questo è uno dei maggiori problemi per vegetariani e vegani e tutti coloro che non vogliono usare prodotti derivanti da macelli. Il letame di mucche e pecore contiene erbicidi e altre sostanze chimiche, spruzzate sui campi dai quali gli animali traggono nutrimento. Antibiotici e altre schifezze sono elargiti a piene mani nelle fattorie. Il letame di polli non contiene solo pesticidi ed erbicidi derivanti dal cibo che viene somministrato agli animali da allevamento intensivo, ma anche antibiotici e ormoni della crescita e altre sostanze innaturali ed adulterate somministrate loro dagli allevatori.

E' possibile trovare molte alternative ai fertilizzanti animali nel giardinaggio al comune sangue ed ossa e letame di animali (mucca, pecora, gallina). L'alternativa a sangue ed ossa (che sono generalmente usati per i nitrati e fosfati nel giardinaggio organico -giardinaggio biologico-) è rappresentata dalle alghe marine, alghe che hanno un buon mix di elementi nutritivi e sostanze minerali. A causa del morbo della mucca pazza due dei maggiori produttori di fertilizzanti animali (sangue ed ossa) della nuova zelanda stanno chiudendo i battenti.

Ci sono molti vegani in giro per il mondo, negli stati uniti ci sono fattorie vegane da oltre 20 anni. anche il compost (legno e foglie) ha dimostrato di essere molto utile come fertilizzante rimpiazzando sostanze di derivazione animale.

L'esperienza vegana è in continua crescita e sempre più ci si sta informando sulle proprietà delle piante anche come fertilizzanti.
 
posted by Daniele at 1:41 PM | Permalink | 3 comments
lunedì, marzo 26, 2007
Sviluppo carnivoro
La voracità carnivora dell'occidentale moderno è in aumento. Mangiava due chili di carne all'anno nel 1850 e dieci chili negli anni 1960, cinque volte di più in un secolo. Da allora il ritmo si è accelerato. Il consumo di carne, 26 chili nel 1997, dovrebbe stabilirsi a 37 chili a persona all'anno nel 2030. Questa bulimia che accompagna la crescita economica, illustrata dal feroce film di Marco Ferreri "La grande abbuffata" [1973] ha modificato la nostra concezione del cibo. Stiamo pertanto meglio? Sembra di no, a giudicare dall'estensione veloce dell'obesità nei paesi ricchi.

Il passaggio da un'alimentazione basata sui vegetali bolliti, grazie al calore del fuoco - zuppe, verdure, radici - alle grigliate, di solito di carne, ha scompaginato il mondo agricolo. Questo cambiamento è stato quasi invisibile: si è svolto lontano dagli occhi cittadini, nella semi-clandestinità delle campagne. Eppure è stato brutale.

Fino al dicianovesimo secolo, i ruminanti si nutrivano all'esterno del cerchio agricolo, su pascoli, paludi e lande. Mentre i porci e i pollami ripulivano la fattoria dei suoi rifiuti. Bovini ed equini invece servivano al lavoro agricolo e alla produzione di concime naturale. Nel 1860 c'erano 2,3 milioni di cavalli e 7 milioni di mucche aggiogate in Francia. Oggi il bestiame bovino francese conta 20 milioni di capi, di cui più di 55 per cento per la carne, gli altri si dividono tra il latte di consumo umano o animale [per i vitelli]. Anche la mucche da latte finiscono al mattatoio a un'età compresa tra 6 e 15 anni. Quanto ai 16 milioni di maiali, sono destinati solo all'ingrassamento. Questa crescita continua e riguarda soprattutto le popolazioni già saturate di calorie. I dati domostrano che, oltre la crescita economica, o con essa, il cambiamento di attitudine rispetto all'animale di fattoria è lampante. Da compagno di sventura dell'uomo nel lavoro e, in via secondaria, da risorsa nutritiva, è diventato una merce come un'altra.

Secondo la Fao, il contributo dell'allevamento al riscaldamento climatico è più elevato, in equivalente Co2, di quello del settore dei trasporti. I gas a effetti serra rigettati nell'atmosfera dal settore, l'emiossidio di azoto e il metano, sono 20 a 300 volte più nocivi nell'atmosfera del Co2. Il settore della carne riguarda più degli altri l'aspetto culturale del riscaldamento e può essere modificato senza provocare un senso di regressione. Quello che proverebbe il cittadino medio di fronte, ad esempio, all'impossibilità di usare la sua macchina o alla necessità di riscaldarsi meno l'inverno.

articolo di Alain Gras

da la Décroissance, febbraio 2007


Tratto da www.carta.org
 
posted by Daniele at 4:45 PM | Permalink | 0 comments
giovedì, marzo 22, 2007
La bufala dell'idrogeno
In questo periodo circola su internet una petizione indirizzata alla Commissione Europea "per obbligare le multinazionali del petrolio ad installare almeno un distributore di idrogeno in ogni stazione di servizio". Personalmente non ho ancora firmato questa petizione, e penso che non la firmerò, in quanto ho più di qualche dubbio sulla bontà di una iniziativa del genere, visto e considerato che sono parecchie le perplessità intorno all'idrogeno come fonte di energia, da più parti definito come una "bufala". Ed in effetti il primo errore è considerare l'idrogeno come una fonte di energia, visto che in realtà è semplicemente un vettore di energia: l'idrogeno non esiste in natura ed è necessario produrlo a partire da altre forme di energia. Qual'è il vantaggio di utilizzare l'idrogeno dunque? Molto probabilmente nessuno...

... non vorrei sbagliarmi ma qualche tempo fa ho letto che Beppe Grillo (si, proprio lui) protestava per la tassazione che il governo voleva introdurre sui SUV sostendo che lui, si!, ha un SUV però va ad idrogeno...! Beh, se queste sono le premesse di una seria battaglia ambientalista, fate un pò voi...

Al riguardo di questa faccenda vi inviterei a leggere due articoli molto illuminanti in proposito. Il primo è tratto dal blog dell'amico Riccardo, il secondo è invece un articolo del ben più noto (Riccardo non me ne volere;)) Maurizio Pallante, di cui vi riporto qui soltanto un breve estratto:
A parità di volume e pressione, l'idrogeno contiene un quarto dell'energia contenuta nel metano. Inoltre è molto più volatile. Per avere un'idea dei problemi che ne derivano, basta pensare che se nelle automobili alimentate a metano la bombola occupa praticamente tutto lo spazio del bagagliaio, per avere la stessa energia con l'idrogeno bisogna impegnare uno spazio grande il quadruplo. Un gasdotto alimentato a idrogeno non solo trasporterebbe 4 volte meno energia di un metanodotto, ma le fughe di gas in volume sarebbero 8 volte maggiori. La sua portata effettiva sarebbe dunque ancora minore. Non bisogna poi dimenticare i pericoli di esplosioni, che si possono verificare sia nella fase del trasporto, sia nella fase di utilizzazione. Basta l'1,5 per cento in peso di idrogeno nell'aria per fare miscela tonante. Fonte illimitata. Pulita.

Non sarebbe meglio evitare questi aggettivi, che attengono alle divinità? E forniscono una foglia di fico ecologica alla convinzione che il meccanismo della crescita economica possa essere perpetuato sostituendo le fonti rinnovabili alle fonti fossili? Davvero si auspica che le loro caratteristiche positive possano essere utilizzate per ottenere quegli scopi negativi che alle caratteristiche negative delle fonti fossili non sarebbero più possibili? Ma l'obbiezione di fondo decisiva l'ha formulata la mia vecchia zia Maria, che ha ottant'anni, fa la casalinga ed è sempre vissuta a Voghera, domandandomi: "Ma una volta che si sia prodotta l'elettricità, non conviene usarla direttamente invece di impiegarla per ottenere l'idrogeno con cui rifare l'elettricità nelle celle a combustibile?". Valle a dar torto.
 
posted by Daniele at 10:10 AM | Permalink | 1 comments
lunedì, marzo 19, 2007
I mobili Ikea vanno a petrolio
Nei giorni scorsi Vecchiano [in provincia di Pisa] si sono svolte alcune importanti assemblee cittadina per discutere la richiesta di Ikea di aprire a Migliarino una mega-area commerciale, nella quale non ci sarà solo il suo ipermercato, ma anche quelli di altre società che vendono computer, abbigliamento sportivo, attrezzi per bricolage e forse anche prodotti alimentari.

A fronte degli 850 posti di lavoro che Ikea sventola per ottenere l'approvazione, sono emersi gli stravolgimenti sociali e ambientali che il progetto provocherà: caos, intasamenti stradali, rumore, aumento delle poveri sottili, umiliazione del parco naturale. Lo specchietto per le allodole non funziona. È stato confortante ascoltare argomentazioni tanto mature, ma ne sono uscito con la convinzione che hanno il limite di essere troppo localistiche e che fuori dalla frazione di Migliarino non faranno proseliti. Se la questione si riduce a un contenzioso fra potenze commerciali e il disagio subito dagli abitanti di Migliarino, la partita è già segnata. Le forze politiche si piegheranno all'interesse supremo delle multinazionali. Eppure sono convinto che esistano ragioni di natura universale per opporsi all'apertura di questo mostro commerciale. Prima fra tutte la salvaguardia del clima. Nei mesi appena trascorsi si sono susseguiti vari rapporti che pur essendo stilati da soggetti diversi - scienziati, governi, istituzioni internazionali - contengono le stesse affermazioni: il globo si sta surriscaldando con conseguenze drammatiche per clima, l'innalzamento dei mari, carestie alimentari; il surriscaldamento è dovuto a un accumulo di anidride carbonica proveniente dalla combustione di sostanze fossili, primo fra tutti il petrolio; se vogliamo salvare il pianeta dobbiamo ridurre le emissioni di anidride carbonica del 60 per cento.

Quando il medico ci espone con precisione diagnosi, cause e cura, di solito prendiamo provvedimenti immediati. Non in questo caso. Riconosciamo la drammaticità del momento, ma solo nei telegiornali e nelle università, quasi si trattasse di un tema di carattere culturale. Poi quando torniamo alla concretezza dell'economia continuiamo con gli stessi atteggiamenti suicidi, come se provassimo gusto ad assistere alla nostra agonia davanti allo specchio. Sappiamo che se vogliamo salvare il pianeta dovremo ridurre l'uso dell'automobile che contribuisce per il 30 per cento alla produzione di anidiride carbonica. Il che non significa solo potenziamento dei mezzi pubblici, ma anche riprogettazione delle città, creazione dei posti di lavoro in ambito locale, consumo locale per ridurre gli spostamenti di persone e merci. Ma tanto per mantenerci allenati nella nostra schizofrenia progettiamo altri centri commerciali che si basano sullo spostamento su grandi distanze di milioni di persone. Ikea è stata chiara: ha pensato a Migliarino perché c'è uno svincolo autostradale che richiamerà clienti da Spezia a Grosseto. Il suo progetto prevede un parcheggio con oltre 6 mila posti. Due milioni di clienti l'anno peggioreranno le sorti del clima e condanneranno a morte i loro figli perché sgasseranno in autostrada pur di comprarsi una sedia pieghevole a qualche euro di meno.

Nella stessa logica si colloca la natura multinazionale di Ikea. Un'impresa che sposta la produzione dove la produzione costa di meno, ossia dove è più alta la licenza di sfruttare e di violare l'ambiente, noncurante dei drammi sociali che lascia nei luoghi abbandonati e delle migliaia di tonnellate di petrolio che brucia per rifornire i propri ipermercati da un capo all'altro del mondo.

È inutile che le multinazionali ci mostrino dati costruiti ad arte per mostrare la loro sensibilità sociale e ambientale. Sono i fatti che parlano non i rapporti sociali stilati su carta patinata dagli addetti alle pubbliche relazioni. In Cina, dove Ikea produce il 18 per cento dei propri prodotti a marchio, il salario minimo è poco più di un dollaro al giorno, la stessa cifra cha la Banca mondiale considera come soglia della povertà assoluta. L'Organizzazione internazionale del lavoro, che Ikea cita come un organismo col quale collabora, ha denunciato la drammaticità di un miliardo di persone eufemisticamente definiti working poors, poveri che lavorano, semplicemente perché guadagnano salari troppo bassi per vivere dignitosamente.

Se non vogliamo che il mondo intero faccia la fine dell'isola di Pasqua, è tempo di scelte coerenti e nell'attesa di effettuare le rivoluzioni nel modo di produrre energia elettrica, nel modo di organizzare le città, l'abitare, la produzione, che lo stesso Chirac ha sollecitato, cominciamo a smettere di peggiorare le cose, dicendo un no secco a chi vuole perpetuare un modello che in nome del proprio profitto ci porta nel baratro.

In provincia di Pisa arriva Ikea,
per due milioni di clienti in auto l'anno

di Francesco Gesualdi

tratto da www.carta.org
 
posted by Daniele at 10:11 AM | Permalink | 0 comments
mercoledì, marzo 14, 2007
Eliminare il frigorifero
LE FRIGO FREE FAMILIES

Le famiglie libere dalla schiavitù del frigorifero aderiscono a "M'illumino di meno" e invitano tutte/i a sbrinare il frigorifero il 16 febbraio 2007.

Poi provate a non accenderlo più: il cibo si conserva meglio ed è più buono. E anche il portafoglio e l'ambiente sono mooolto più felici.

Guido mi ha raccontato l'esperienza della sua famiglia:

Non viviamo in Alaska, ma a Cremona e il frigo arreda la nostra comunissima cucina. Sei anni fa un amico ci raccontava che durante i mesi freddi teneva spento il frigorifero. "Che matto!".

Poi per comodità, dovevamo stare a casa una settimana tra un giro di ferie ed un altro, ma prima di partire avevamo approfittato per sbrinarlo e lasciarlo spento, così anche se in piena estate, abbiamo provato a vivere una settimana senza frigo.

Non siamo morti. Dal ritorno dalle ferie sono passati 4 anni e mezzo e il frigo è ancora spento.

Non nascondiamo alcuni screzi iniziali tipo "e questo adesso dove lo metto, te e la tua ******... di non volere accendere il frigo", ma con qualche taratura sui cibi, sugli acquisti, sulle abitudini alimentari e di cottura oggi non finiamo di stupirci della sua inutilità.

Risultato drastica riduzione dei consumi elettrici (da circa 3 Kilowattora al giorno a 0,7 Kilowattora, forse non lo sbrinavamo con sufficiente regolarità e non era di classe AAAAA comunque succhiava un mucchio di energia), risparmio economico, nessun investimento. Ma il risultato migliore è nella qualità dei cibi che si conservano meglio senza grossi sbalzi di temperatura e a temperatura ambiente sono molto più saporiti. Per non parlare del fastidioso ronzio di un frigo in funzione che ora non esiste più. Adesso pensiamo che i "matti" sono quelli che il frigo lo tengono acceso.

A chi ci chiedeva una via di mezzo (per esempio per autoprodursi il gelato in casa) avevamo dato queste indicazioni:
1) produrre/comprare prodotti "deperibili" e mangiarli "Subito"
1a) accendere il frigo quei 3-6 gg all'anno in cui si mangia il gelato
2) utilizzare frigo più piccoli solo per il gelato Smile (burro, latte?, e altro altamente deperibile, ma di piccole dimensioni)
3) mettere il frigo in comune (andare a mangiare il gelato a casa della famiglia che lo produce, così si sta anche insieme)
4) mettere il frigo in comune nel condominio in un'area comune. Un frigo potrebbe bastare per almeno 4 e forse più famiglie.

Marco Deriu sostiene che l'indipendenza è uno dei falsi "valori" occidentali. Spegnere il frigo può essere un modo per creare maggior interdipendenza con chi ci sta attorno.

Altre famiglie hanno messo in comune lavatrice, forno, ecc. Bisognerebbe cominciare a provare. Solo da un punto di vista costruttivo si ridurrebbe di almeno il 75% la produzione di questi elementi. Poi utilizzati da più persone (pensiamo al forno) si possono avere migliori rendimenti, e minori costi di manutenzione e miglior durata (di solito un elettrodomestico usato poco o 4 volte tanto dura lo stesso tempo, come una macchina che fa 70.000 o 200.000 km in 10 anni).

Ciao e buon passaggio da classe A+++ a classe Zero!!!!!

ps: Per trovare motivazione e supporto pratico in questi cambiamenti serve un po' di GAS e frequentare le persone che con la campagna Bilanci di Giustizia scoprono ogni giorno un segreto per vivere meglio.

http://www.retegas.org
http://www.bilancidigiustizia.it

PS: evidentemente la giornata di "M'illumino di meno" è già passata... ;) Ma il discorso sul frigorifero resta valido e... da provare...!
 
posted by Daniele at 9:40 AM | Permalink | 5 comments
venerdì, marzo 09, 2007
Manifestazione per l'acqua pubblica a Palermo
10 MARZO A PALERMO

GIORNATA NAZIONALE PER LA MORATORIA SULL’ACQUA

MANIFESTAZIONE NAZIONALE

Associazioni, comitati, sindaci e cittadini provenienti da tutta Italia si sono dati appuntamento il 10 marzo a Palermo per la "Giornata nazionale per la moratoria sull’acqua". Una grande manifestazione promossa insieme al Forum dei movimenti siciliani per l’Acqua, dai Sindaci siciliani, dalla Cgil di Palermo e dalle forze politiche del centro-sinistra per bloccare i processi di privatizzazione dei servizi idrici e a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare che ha già raccolto 100mila firme.

Il grande appuntamento siciliano anticiperà la settimana straordinaria di mobilitazione prevista dal 17 al 25 marzo, nel corso della quale verranno promosse iniziative a difesa di un bene comune, un diritto di tutti, non privatizzabile.

Il corteo partirà alle ore 10.30 da Piazza Marina e raggiungerà Piazza Massimo, dove interverranno:

Padre Alex Zanotelli, missionario comboniano

Marco Bersani, Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua

Paolo Nerozzi, segreteria nazionale CGIL

On. Leoluca Orlando, Italia dei Valori - candidato sindaco di Palermo

Rappresentanti dei sindaci siciliani contro la privatizzazione dell’acqua

All’arrivo a Piazza Massimo saranno presenti i banchetti della campagna "Acqua Pubblica, ci metto la firma!", dove sarà possibile firmare la proposta di legge di iniziativa popolare del Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua.

Per ulteriori informazioni sulla manifestazione:

Antonella Leto
fp.sicilia@mail.cgil.it
Tel. 333 6599512

Info e Contatti Campagna "Acqua Pubblica, ci metto la firma!":

www.acquabenecomune.org

Tel/Fax: 06/68136225
 
posted by Daniele at 9:04 AM | Permalink | 0 comments
giovedì, marzo 08, 2007
Il 17 Marzo grande giornata di mobilitazione per liberare il Val di Noto (SR)
Il 17 Marzo grande giornata di mobilitazione per liberare il Val di Noto-Siti Unesco- dal pericolo delle trivellazioni gas-petrolifere.

Giorno 17 Marzo il Val di Noto si mobilita per difendere il proprio patrimonio storico-architettonico-naturalistico, per proteggere il proprio futuro, per quello dei suoi figli.

Il Val di Noto dice no alle trivellazioni perché: Oggi come trent'anni fa vogliamo scegliere noi il nostro futuro, vogliamo essere noi ad autodeterminarci.

Il Val di Noto dice NO: Alle trivellazioni oggi perché ha investito nel turismo, nella difesa della natura e nell'agricoltura di qualità.

Il Val di Noto dice NO: Alla Panther e a tutti quei modelli di sviluppo che non sono in sintonia con ciò che nel corso degli anni ha faticosamente costruito e che si chiama sviluppo sostenibile.

Per tutto questo, per il nostro futuro, chiediamo che dalla Val di Susa al Val di Noto cittadini, associazioni, partiti, sindacati, mondo cattolico, partecipino alla manifestazione che giorno 17 MARZO a NOTO (SR) partirà dalla contrada Zupparda (presso il campo sportivo) alle ore 10.00 per raggiungere la zona delle prime perforazioni in contrada Zisola. Inoltre dalla villa comunale, dalle ore 9.00 , sarà messo a disposizione un servizio di Bus Navetta che accompagnerà I partecipanti in contrada Zupparda.

Portate striscioni, bandiere,fischietti e tutto ciò che serva a rendere indimenticabile questa giornata.

Partecipare a questa manifestazione è un dovere, la nostra Terra è anche la tua Terra!!

Hanno già aderito:
Arci GlocalAction Noto, Legambiente Noto, Rifondazione Comunista Noto, Verdi Noto, Insieme per il Futuro, WWF Catania, Movimento No Europaradiso, Comitato PAS, Associazione culturale E.Co. Febio L'Aquila, Aiab Sicilia, Associazione ProspettivaDue Rosolini, Arci La Locomotiva Rosolini, Comitato di difesa del Sikula Reggae Festival, Città Etica Pachino, Cinecircolo Baia delle Tortore Pachino, Malastrada Film, Rifondazione Comunista Paternò, Ass. Ambaradam Rosolini,
Rifondazione Comunista Rosolini, Comitato Lentinese Xirumi Libera, Girodivite.it, Centro studi territoriali DDISA, Verdi Lentini, Associazione Culturale a-bbùi Pachino, Associazione Noto Albergatori, Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale s.o.t. Sicilia, Associaz. Produttori Biologici "Barocco di Noto", Azione Giovani Noto, Associazione cicloambientalista Ruotalibera.Lecce-FIAB, Casa Comune Augusta, Giovani Comunisti Avola, FAS, CGIL Noto, Sicilia Animalista, Franco BORGHI, Cittadini Invisibili Ragusa, Centro Sociale ExKarcere Palermo, Comitato Popolare contro l'inceneritore Palermo, Associazione Ailantos Scordia, Siciliantagonista.org, Movimento "BellaCiao" Vittoria", Lucio Forte, Emergency Siracusa, Comitati NO TAV Val di Susa, Associazione Kalura Modica, Tour Operator Open Sicily, SiciliAntica, Giovani Comunisti Lentini, Loredana De Petris senatrice dei Verdi - (capogruppo in Commissione Ambiente e Agricoltura), Cobas Siracusa, Francesco Ginocchio, Arci Khorakhané Siracusa, Associazione Volontari per la Protezione Civile ASTRA Caltagirone.

Dai la tua adesione a: info@notriv.it

Per ulteriori informazioni: 3398409325 (Vincenzo) - 3473816097 (Enzo)

www.notriv.it
 
posted by Daniele at 9:10 AM | Permalink | 0 comments
lunedì, marzo 05, 2007
Elogio della bicicletta
"La bicicletta e il veicolo a motore sono stati inventati dalla stessa generazione. Ma sono il simbolo di due opposti modi di usare il progresso moderno. La bicicletta permette ad ognuno di controllare la propria energia metabolica. Essa allarga il raggio d'azione personale dell'uomo, senza limitarne il movimento. Quando non è possibile andare in bici la si spinge a mano. Il ciclista, beneficiario di una comodità senza classi, può addirittura trasportare qualcun'altro sulla canna o sul portabagagli."

"La bicicletta richiede poco spazio. Se ne possono parcheggiare diciotto al posto di un'auto, se ne possono spostare trenta nello spazio divorato da un'unica vettura. Per portare quarantamila persone al di là di un ponte in un'ora ci vogliono dodici corsie se si ricorre alle automobili e solo due se le quarantamila persone vanno pedalando in bicicletta."
Le citazioni qui sopra sono tratte dal libro "Elogio della bicicletta" di Ivan Illich. Interessanti approfondimenti su questo libro si trovano sui siti di "Information Guerrilla" e "Critical Mass Legnano".

Per quanto riguarda l'autore, Ivan Illich, segnalo che è possibile scaricare online alcuni suoi libri, in particolare:

Descolarizzare la società
La convivialità
Per una storia dei bisogni
Energia ed equità
 
posted by Daniele at 1:40 PM | Permalink | 5 comments