At 12:10 PM,
Ciao Jan, grazie per il tuo commento.
Riguardo al punto 3, in effetti anche noi ci stiamo trovando un pò in difficoltà perchè stiamo esaurendo la scorta di sacchetti di plastica destinati alla spazzatura. Perchè hai voglia di ridurre, ma la spazzatura c'è sempre... :(
Però almeno per la raccolta differenziata, abbiamo ovviato comprando tre bidoni di plastica destinati allo scopo. Quando sono pieni li andiamo a svuotare nell'apposito contenitore!:-)
Per la spazzatura, tempo fa avevamo provato a comprare dei sacchetti in materbi, ma non sono molto resistenti...
... temo che prima o poi dovremo comprare delle buste di plastica appositamente per la spazzatura, o magari ogni tanto andare a fare la spesa senza busta di tela alla Coop, che almeno le loro buste sono biodegradabili...
Ciao, a presto!
At 12:54 PM,
Scusa, Daniele, m'è venuta dopo: Ma perchè non dici al "negozio biologico" di riprendere, per frutta e verdura, l'uso molto più ecologico degli involti di carta marrone (sono i classici "coppi", ossia fogli rettangolari di carta un po' grossa e resistente girati su se stessi in modo da formare un cono, così da poter essere usati come contenitori estemporanei, molto diffusi almeno nel meridione). ...Anche certi "negozietti biologici" vanno 'rieducati'...!
(E comunque continuiamo a lamentiamoci e a lottare senza sosta contro gli inceneritori, che per funzionare, come è noto, hanno bisogno di grandi quantità di rifiuti: ossia una visione opposta a quella della promozione della riduzione dei rifiuti!)
JAN
I "coppi" me li ricordo anche io. Mi ricordo anche i fruttivendoli che li usavano per "fare il conto"!:) Ma probabilmente i fruttivendoli ambulanti li usano ancora, almeno credo.
In effetti potresti avere ragione, anche se sul riutilizzo dei "coppi" mi sorge qualche dubbio.
Certo, si possono pur sempre usare come carta riciclata per gli appunti!
At 2:50 PM,
Eppure credo che i "coppi", almeno qui a Palermo, siano ancora diffusi; ad es. il mio già citato salumiere/fruttivendolo citato li usa. My wife li conserva e riutilizza ad es. per avvolgere (molto meglio che inella plastica)una a una in frigo le insalate o altre verdure voluminose. In ogni caso se dovessero andare fra i rifiuti hanno una "vita residua" (prima del riassorbimento) di 2-3anni, anzichè 100 come le buste!!! JAN
Certo in effetti si degradano in modo decisamente più veloce rispetto alle buste di plastica.
Diciamo che, paradossalmente ma non troppo, i "coppi" si trovano con difficoltà proprio nei negozi biologici, cosìccome a maggior ragione nei supermercati.
Cmq mi pare che anche il nostro amico di comune conoscenza abbia preso ad utilizzarli! :-) O quantomeno utilizza le buste di carta like panificio!:)
Mi metterò un po' di reclame:
http://wunnish.altervista.org/diario/index.php?page=Meno%20rifiuti
Il fatto dei sacchetti di plastica per raccogliere i rifiuti mi manda in bestia... sprecare delle risorse per non si sa quale motivo (hanno paura di perdere qualche bottiglia o tetrapak per la strada?). Ci sarà ben una soluzione... boh.
At 5:08 PM,
Ha ragione Riccardo: perchè i sacchetti per l'immondizia: il loro utilizzo nei cassonetti è un obbligo (sarebbero da vedere i regolamenti comunali o delle ditte addette alla N.U.) o è solo una comodità per 'imballare' e portar giù l'immondizia? (Ho antichi ricordi in cui la pattumiera veniva soltanto svuotata e ovviamente di sovente lavata) JAN
At 5:15 PM,
Grazie per i complimenti per la pagina... Per quanto riguarda i rifiuti "indifferenziati" (quindi solo un po' di plastica non da imballaggi e altre cose "secche") non ci dovrebbero essere neanche problemi igienici (che se ne dovrebbero andare insieme all'umido...) a buttarli nel cassonetto così come sono, senza tanti pacchi e pacchetti... Forse dove fanno la raccolta porta-a-porta "spinta" si può mettere il secco in un secchio e farlo vuotare nel camion... boh...
At 11:02 PM,
non do un gran contributo, ma segnalo una cosa che mi fa andare in bestia nella mia famiglia. tornano con i sacchettini di plastica con dentro frutta e vedrura (penso siano come i vostri) e per riporre le cose in frigo invece che sciogliere il nodo li strappano e li buttano via. e io penso che quel sacchettino è servito solo per fare un viaggio di 5 minuti. io invece sciolgo il nodo, li svuoto e li ripiego. in fondo non sono mica sporchi
piperita
At 5:22 PM,
Io non ho parole da tempo. Ne ho parlato tante volte con i titolari del "mio" negozio Bio, ma pare dipenda dalla Ecor, che gestisce la catena...basterebbero i semplici sacchetti di plastica da fruttivendolo! e favorirebbe la conservazione in frigo dell'ortofrutta! Invece, con la questione self service, i sacchetti e i guanti di plastica si sprecano! E' una vergogna. Ho scritto anche alla Ecor, ma niente, hanno evitato la questione...ho scritto anche per altre questioni...ho ricevuto degli splendidi esempi di risposte "politiche"...ossia sempre evitanti la vera risposta.
Tre cose capitatemi qualche tempo fa sui “sacchetti riutilizzati” (Daniele, coraggio: sappi che anche mia moglie e io camminiamo sempre con buste di plastica piegate appresso!):
Premetto che ho la fortuna d’avere drogheria e panificio sotto casa:
1 - “Ma come, esce dal negozio con la confezione di cereali senza sacchetto?” mi chiede sconcertato Salvo, il salumiere. Rispondo “Ma sì, devo comprare solo questo e, come sa, sto nel portone accanto: e poi di cosa dovrei vergognarmi?” E poi aggiungo, a lui come ad altri, forse con un pizzico di esagerazione terrorizzante: “Lo sa che, visto dall’alto, il Mediterraneo è tutto uniformemente punteggiato da sacchetti galleggianti? Questo mare vogliamo lasciare ai nostri figli?” . Ogni giorno è una battaglia convincerlo che sopravviverò pur facendo quei quattro metri fino a casa senza busta di plastica.
2 - “Per favore, due panini. Ah, Giovanna, mi dia anche una confezione di brioscine!” dico in panificio. M’accorgo che la commessa Teresa dà di nascosto una gomitata a Giovanna, l’altra commessa, e le dice piano: “No! Dagli le due confezioni così, SENZA metterle in una busta di plastica, SE NO, SI ARRABBIA!”. Insomma: queste cose vengono viste come “stramberie”, “fissazioni”, piccole “manie” di clienti, un po’ strani, da “assecondare”. Sogno il giorno in cui tutto questo potrà essere normale
3 - L’altro ieri: “Caspita, Maria, a forza di risparmiare buste, la nostra millenaria scorta di sacchetti di plastica si sta esaurendo. Che impressione: mi pare così esigua come la patina dorata residua della statua di Marco Aurelio in Campidoglio: che si stia avvicinando la fine del mondo?” dico, scherzando, a mia moglie. Ma aggiungo, fra me e me: “O, invece, è solo l’inizio d’un nuovo mondo…”
[Jan]