giovedì, giugno 28, 2007
Schiavi del Supermercato 2
Qualche mese fa ho postato una presentazione del libro "Schiavi del supermercato". Adesso vi propongo una breve recensione tratta dal sito www.ilconsapevole.it. Buona lettura.



“Schiavi del supermercato”: un viaggio tra le ombre della grande distribuzione organizzata e le dinamiche del consumo di massa. Un fenomeno in continua espansione che sta modificando in modo preoccupante la realtà economica ed il paesaggio urbano delle nostre città. È di poche settimane fa l’allarme lanciato dalla Confesercenti sulla proliferazione incontrollata dei grandi centri commerciali, a danno delle reti di commercio locale e tradizionale. Nella prima parte del libro, gli autori ci presentano i grandi gruppi multinazionali della distribuzione di massa: dall’alimentazione (Ipercoop, Esselunga, McDonald’s e Wall Mart) al tempo libero e la tecnologia(Ikea e Mediaworld). Ed ecco apparire dietro il volto e sorridente e pulito (o ripulito dalla beneficenza) della pubblicità una prassi quotidiana ben diversa: mobbing e politiche del personali sessiste, controllo su i fornitori, manipolazione dell’infanzia, politiche industriali poco sostenibili dal punto di vista ambientale e sociale, soprattutto nei paesi del terzo mondo.

Nella seconda parte del libro ci vengono poi presentate alcune alternative concrete che stanno nascendo nel cuore della società dei consumi: mercati locali del biologico e dell’usato, scambi non monetari, gruppi d’acquisto solidali e distretti d’economia solidale.

Tutte proposte volte allo sviluppo di un nuovo modello economico e sociale di consumo, basato sulla dimensione locale e comunitaria perché “acquistare prodotti locali significa una salute migliore, meno spreco di imballi, aumento della diversità biologica, ripresa della vita rurale, mentre il denaro rimane nella comunità locale”.

“Schiavi del supermercato” è un ottimo esempio di critica lucida e non fanatica del consumismo, capace di mostrarci le diffuse aspirazioni alla semplicità ed alla decrescita, non come mode effimere ma come concrete basi per un nuovo modello di sviluppo delle comunità.
 
posted by Daniele at 12:10 PM | Permalink |


2 Comments:


  • At 9:55 AM, Anonymous Anonimo

    da JAN
    Daniele, a me pare non solo "Un fenomeno che sta modificando in modo preoccupante la realtà economica ed il paesaggio urbano" ma uno dei caposaldi utilizzati dal sistema per trasformare l'uomo quale soggetto di relazioni in un puro e semplice essere acquirente e consumatore di merci.
    Le volte che mi capita di entrere in uno di questi ipermercati (ce ne è uno dei più grandi di Palermo proprio vicino al mio ufficio) m'assale un senso di tristezza e d'avvilimento nel vedere A QUALSIASI ORA - inclusa l'ora di pranzo, quando spererei di trovare meno gente - masse indistinte di persone pullulare in tutti i corridoi, prendere compulsivamente "oggetti-imperdibili occasioni" (ovviamente molto spesso praticamente inutili) dagli scaffali, stiparli nei carrelli e sottoporsi a interminabili e stupide file per pagare, pagare e pagare...
    A volte mi chiedo perchè ci vogliamo così male?
    E concordo che questo è uno dei gangli principali del sistema su cui occorrerebbe maggiormente riflettere

     
  • At 3:12 PM, Anonymous Anonimo

    E' tornato Tony in itl...