Ad ogni modo, da allora ho maturato il desiderio inconscio di potermi cimentare con una bicicletta di questo genere (e di possederla). La possibilità, o almeno l'ho creduto nella mia incompetenza, sembrava avermela data un evento spiacevole: il furto delle ruote della mia bicicletta. "A questo punto", ho pensato, "posso sfruttare il telaio per farmi costruire una bicicletta a ruota fissa". Non sapendo a chi rivolgermi , ho contattato, grazie al suggerimento dell'amico Marcello, via e-mail i ragazzi della Critical Mass di Palermo che mi hanno indicato un biciclettaio che avrebbe potuto risolvere il mio "problema".
Ma prima parlavo di incompetenza non a sproposito. Infatti ho scoperto che non è possibile trasformare una mountain-bike (e la mia bici lo è) in una bicicletta a ruota fissa, a causa della struttura non adatta del telaio. Così mi sono accontentato di farmi montare un paio di ruote da mountain-bike.
Ora, il finale della storia me l'ero immaginato diverso, però tutto questo serve anche a dimostrare che non tutto il male viene per nuocere e che la vita, a volte, va presa con filosofia! Poteva andare meglio, ma almeno ho imparato qualcosa di nuovo e senza quel furto non ne avrei avuto di certo la possibilità! Adesso però può bastare, cari "amici" ladri!:-)
Per chiudere il cerchio, vi propongo la visione di un articolo su decrescita e ruota fissa. Direttamente dal sito www.movimentofisso.it ecco una presentazione dell'articolo in questione. Buona lettura.
Bici e economia
Negli anni '70 un economista di origine rumena, Nicholas Georgescu-Roegen, gettò le fondamenta della teoria bioeconomica. Dimostrò, con metodi matematici, l'impossibilità di una crescita infinita in un mondo finito. Propose quindi un modello basato sulla decrescita della produzione: per salvare la pelle di tutti, il Pil deve andare sottozero. La ricerca della decostruzione di bici, sposa quel tipo di impostazione. La chiave di tutto é nel cambiamento radicale delle impostazioni di vita: tendere ad una vita basata sulle relazioni tra umani, gettarsi alle spalle il modello consumista, vivere in una società sobria e felice, ridurre al minimo i propri bisogni. Una vita "zen" in cui l'intensità del piacere compensa l'assenza di beni.
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