Questo per diverse ragioni.
Inanzitutto c'è da considerare che il tetrapak è un materiale che pone diversi interrogativi da un punto di vista ambientale, come è possibile leggere in questi link: 1 e 2. Al fatto che il riciclaggio del tetrapak richiede un enorme dispendio energetico, bisogna aggiungere che sono ancora poche le zone in cui ne viene effettuata la raccolta differenziata (ad esempio dove abito io non si fa).
Oltre alla questione rifiuti, bisogna anche considerare che il latte di soia è costituito per lo più di acqua, quindi da questo punto di vista pone le stesse problematiche che si pongono nei confronti dell'acquisto delle acque in bottiglia.
Se a questo aggiungiamo il fatto che il latte di soia, specie se biologico, ha prezzi parecchio elevati (dovuti in parte anche al fatto che sul latte di soia si paga l'IVA al 20%, qui c'è anche una petizione in proposito) diciamo che non restano più scuse per non passare all'autoproduzione casalinga del latte di soia, visto che si hanno vantaggi sia da un punto di vista personale che da un punto di vista "collettivo".
Prima di passare all'acquisto di macchinari appositamente progettati per la produzione casalinga del latte di soia (e del tofu), vista la mia avversione verso l'acquisto di elettrodomestici, specie se facilmente sostituibili con l'azione manuale, mi sono cimentato nell'autoproduzione casalinga (e, almeno parzialmente, manuale) del latte di soia. La ricetta che ho seguito l'ho trovata sul libro "Il Cucchiaio Verde" e ve la copia per semplicità:
Lavate e mettete anzitutto la soia in grani a bagno nell'acqua e lasciatevela per un'intera giornata o per 12 ore. Trascorso il tempo previsto, scolate i fagioli, unitevi una quantità d'acqua fresca pari a 3 volte il loro volume e frullateli. Versare il composto in una pentola e fatelo bollire a fuoco vivace per un quarto d'ora. Poi scolate il tutto attraverso un tovagliolo e strizzatelo per bene, così da ottenere il "latte".Io l'ho preparato a partire da 100 grammi di fagioli di soia e in questo modo ho ottenuto circa 1 litro di latte, che è una buona quantità visto e considerato che cmq va consumato entro pochi giorni.
Chiaramente il latte di soia che si ottiene con questo procedimento non ha un gran sapore, un pò fagioloso, però insomma lo si può aggiustare, aggiungendo magari un pò di sale (che aiuta anche la conservazione), oppure un pò di cannella, vaniglia o cacao a proprio piacere.
Devo ammettere che fin qui l'ho fatto due volte e finora non ho ottenuto risultati troppo soddisfacenti da un punto di vista del gusto, però credo che si tratti semplicemente di fare diverse prove fino ad ottenere un risultato ottimale (che può variare anche da persona a persona, si intende).
Ho detto che con 100 grammi di soia si ottiene circa un litro di latte, quindi si capisce come i costi, rispetto all'acquisto del latte di soia confezionato, si abbattono notevolmente. Oltretutto, come "scarto" della produzione del latte di soia, tramite il filtraggio, si ottiene l'okara, che altro non è che una purea di fagioli di soia (con i soliti 100 grammi di soia, abbiamo ottenuto una quantità di okara più che sufficiente per farci una cena in due).
Dimenticavo, a proposito di elettrodomestici. Fin qui per frullare i fagioli di soia dopo l'ammollo ho utilizzato un frullatore ad immersione, ma può bastare anche tritarla grossolanamente con una forchetta od un mortaio.
A questo punto non resta che provare per credere. E se avete buoni risultati, fatemelo sapere visto che anche io sono ancora in fase di sperimentazione!;)
ciao daniele
D'accordissimo con te ... la questione degli elettrodomestici e del non comprare prodotti con imballaggi poco ecologici...
si... bisongerebbe sempre preferire il fai da te...
Da molto ormai non compro più il latte di soia... solo nella mia prima fase da vegetariano poi finita nel vegano...
Una cosa però... che consigli mi dai per ottimizzare il risparmio energetico per la cottura?
L amia soia gialla ci mette parecchio a cuocere..per questo la sto evitando...