Pubblichiamo un articolo tratto dal libro "Un futuro senza luce?" di Maurizio Pallante [Editori Riuniti 2004]Devo ammettere che non ho mai rispettato la legge in questione che, fin dal momento in cui è stata istituita (ed è soltanto un caso che a quei tempi ci fosse un governo di centrodestra visto che il centrosinistra, in tal senso, sarebbe anche capace di fare di peggio), mi è sempre sembrata una legge stupida, inutile per lo scopo che si prefiggeva, cioè la diminuizione degli incidenti autostradali, e invece utile soltanto a sprecare inutilmente energia (e anche a far "fulminare" anzitempo le lampadine delle automobili). In fondo io penso che le leggi vanno rispettate soltanto quando sono leggi giuste. Le leggi ingiuste, invece, possono anche non essere rispettate, a mio avviso. E personalmente reputo questa una legge ingiusta, sbagliata, senza senso alcuno se non quello di aumentare i consumi e di ingrassare le tasche di alcuni.
La scorsa estate è stato mio ospite un caro amico che si è trasferito da dieci anni in Nuova Zelanda. La mattina dopo il suo arrivo, verso le 11,30 siamo usciti da casa per fare delle commissioni e siamo saliti sulla mia macchina.
"Posso guidare io?", mi ha chiesto. Poiché a me non piace farlo, ho accettato con gratitudine. Come si è seduto al volante ha allacciato la cintura di sicurezza, ha guardato nello specchietto retrovisore, ha girato la chiavetta dell'accensione, ha messo la freccia ed è partito. "Hai dimenticato di accendere i fari", gli ho detto. C'erano quaranta gradi all'ombra, una visibilità che rendeva nitidi i minimi particolari fino alla linea dell'orizzonte, una luce solare abbagliante che si riverberava sull'asfalto facendolo baluginare in mille rifrazioni. L'amico si è girato lentamente verso di me e guardandomi con aria interrogativa mi ha detto: "Ma sei diventato crazy?" (ormai parla uno strano miscuglio di italiano infarcito di parole inglesi).
"No - gli ho risposto con aria contrita, come chi conosce le conseguenze di una cattiva azione che sta commettendo, ma non può esimersi dal farla - è la legge. Lo prevede il codice della strada. Pare che nei paesi del Nord Europa, dove questa misura è in vigore da tempo, ci siano meno incidenti stradali che da noi".
... continua su www.carta.org...
Tutto questo, comunque, lo avrete letto sicuramente in maniera più dettagliata nell'articolo di Maurizio Pallante. A tal proposito, vi invito vivamente, se non lo avete già fatto, a leggere il suo libro "Un futuro senza luce?" da cui è tratto questo articolo. Io devo ancora finirlo, ma lo trovo un libro molto illuminante che mi sta facendo riflettere su quanto sia importante insistere prima di tutto sul concetto di efficienza energetica ancor prima che sullo "sviluppo" (che brutta parola, ma non mi è venuto in mente niente di meglio) delle fonti di energia rinnovabile.
Prossimamente pubblicherò comunque qualche altro estratto da questo libro, che potete trovare nella sezione dedicata alla decrescita del sito www.carta.org.
Alla prossima,
Daniele
Sono d'accordo sul fatto che utilizzare i fari accesi nelle strade extraurbane sia forse esagerato, ma per quanto riguarda le autostrade, da frequentatore abituale, penso invece che i fari accesi siano utili.
Li usavamo già molto prima che la legge obbligasse a farlo, così come le cinture di sicurezza.
La maggiore velocità, i frequenti sorpassi, impongono una visibilità più marcata, e in questo caso i fari accesi aiutano parecchio.
E' un consumo, d'accordo. Si può bilanciare andando più piano.
M.